Appartamento a Bacoli

LA CASA DEI COMIGNOLI
Relazione storica-artistica



L'antica masseria, denominata “Masseria Festinese” dal nome dell'ultima famiglia nobile a cui la costruzione rurale è appartenuta fino agli inizi del '900.
La casa detta anche dei “comignoli” era una delle antiche abitazioni rurali oggi mimetizzate nel paesaggio e in stato di abbandono dal momento che l'agricoltura flegrea ha registrato sensibili cali di produzione e di interesse.
La masseria sorge su di un poggio, tipico del paesaggio collinare dei Campi Flegrei, in posizione panoramica, rivolta da un lato verso il cratere dei Fondi di Baia e dall'altro verso il Castello Aragonese, posto a poche decine di metri di distanza e sede del museo archeologico dei Campi Flegrei.
La masseria è stata datata al 1670, pertanto, è una delle abitazioni rurali più antiche del Comune di Bacoli.
La stessa costruzione figura in numerose incisioni tra cui è significativa quella del 1734 (conservata presso l'Archivio di Stato di Napoli) che rappresenta la planimetria del Castello assediato dal Conte Marsillac, con l'esercito schierato sulle alture dei Fondi di Baia.
La casa è stata utilizzata da Pier Paolo Pasolini come spazio per girare alcune sequenze del film “Il Decamerone” (1970) nel quale sono visibili alcune significative inquadrature della casa.
La Casa dei Comignoli è articolata su due piani con una razionale distribuzione degli ambienti. Il piano terra fungeva da zona giorno occupato da una grande cucina (cucina, pranzo e soggiorno) e un ampio camino per il riscaldamento. Lo stesso presentava, inoltre, un ampio porticato a tre arcate. Il primo piano caratterizzato dagli ambienti per la notte che si aprono su un ampio terrazzo rettangolare di circa m. 17,00 x 8,00, sul quale è ubicato un antico forno, dal quale si gode una straordinaria veduta panoramica.
Come molte abitazioni rurali dei Campi Flegrei, costruite su strutture antiche (cisterne, colombari, ville e case di epoca romana), anche la Casa dei Comignoli ingloba al piano terra una cisterna di età augustea (I secolo d.C.) della quale risulta visibile la particolare tecnica costruttiva romana dell'opus reticulatum. D''altronde, la stessa sorge a ridosso del parco archeologico nel quale sono tuttora visibili le tracce di importanti ville imperiali romane, impianti termali ecc.
La Casa dei Comignoli rappresenta uno degli episodi più significativi dei caratteri tipologici e morfologici dell'architettura rurale flegrea, riassumendo in un unicum le tecniche costruttive tradizionali del luogo mediante l'utilizzo della pietra di tufo e l'adozione dei tre tipi di volta ricorrenti nell'area: le volte a botte nei cellai al piano terra, le volte a vela nel porticato, le volte a padiglione negli ambienti al piano superiore.
Per le suddette importanti caratteristiche la Casa dei Comignoli è stata vincolata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Napoli e Provincia.